Temporary Management negli Acquisti: Vantaggi e Opportunità

Il Ruolo del Temporary Management nel Settore Acquisti

Nel contesto attuale, dove le aziende devono reagire rapidamente ai cambiamenti del mercato, il Temporary Management negli Acquisti è una risorsa strategica. Questa soluzione permette alle imprese di accedere a competenze specialistiche in modo rapido e mirato, colmando temporaneamente posizioni chiave e migliorando l’efficienza del processo di acquisto.

Il Temporary Management si rivela utile in vari momenti critici: dall’avvio di un nuovo progetto, al miglioramento delle relazioni con i fornitori, fino alla gestione di un aumento improvviso della domanda. Grazie alla presenza di professionisti esperti e altamente qualificati, le aziende possono mantenere la continuità operativa, assicurandosi che le decisioni strategiche siano basate su dati affidabili e best practice del settore.

Cos’è il Temporary Management e Come Si Applica agli Acquisti

Il Temporary Management è una soluzione che prevede l’inserimento temporaneo di manager altamente qualificati in posizioni strategiche. Nell’ambito degli acquisti, questa pratica permette di rispondere a situazioni specifiche come ristrutturazioni aziendali, nuovi progetti o esigenze temporanee. Grazie a un Temporary Manager, le aziende possono beneficiare di competenze specialistiche e di un approccio mirato per migliorare il processo di acquisto senza modificare la struttura permanente del personale.

Quando e Perché Optare per il Temporary Management negli Acquisti

Il ricorso a un temporary manager può risultare particolarmente vantaggioso in diverse circostanze. Tra le principali situazioni troviamo i cambiamenti di mercato, dove l’adattamento rapido è cruciale, l’implementazione di nuove strategie di acquisto, per le quali sono richieste competenze aggiornate, e le esigenze di riduzione dei costi, che richiedono un approccio esperto per ottenere risparmi concreti. Il temporary management consente all’azienda di raggiungere questi obiettivi con maggiore efficienza e in tempi ridotti.

Temporary Management per Ruoli Operativi negli Acquisti

Il Temporary Management non si limita alle figure manageriali, ma si estende anche a ruoli operativi, come quello del Junior Buyer. Questo approccio consente alle aziende di integrare risorse temporanee altamente specializzate nei processi quotidiani di acquisto, garantendo supporto immediato e mirato durante periodi di transizione o carichi di lavoro eccezionali.

Un Buyer Junior, nell’ambito del temporary management, può svolgere attività operative fondamentali, come la gestione delle richieste d’acquisto, il monitoraggio delle consegne e il supporto nella preparazione delle gare di appalto. Questa figura permette al team acquisti di mantenere continuità e precisione operativa, riducendo il carico di lavoro per il personale interno e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Grazie alla flessibilità del temporary management, le aziende possono modulare il livello di seniority delle risorse in base alle proprie esigenze, creando un equilibrio tra competenze strategiche e operative che garantisce risultati concreti e immediati.

 

obiettivi temporary management

 

Vantaggi del Temporary Management per la Funzione Acquisti

Il Temporary Management offre vantaggi significativi per la funzione acquisti, poiché introduce un supporto specialistico temporaneo che migliora l’efficienza e la flessibilità. Questa soluzione consente di rispondere con prontezza alle sfide del mercato, ottimizzando il processo di acquisto e garantendo il raggiungimento degli obiettivi aziendali in modo mirato e strutturato.

Flessibilità e Adattamento Rapido

Un temporary manager permette all’azienda di adattarsi rapidamente a cambiamenti di mercato e a nuove esigenze, senza modificare l’organico permanente. Questa flessibilità è fondamentale per rispondere con immediatezza alle sfide impreviste, mantenendo la continuità operativa e migliorando la capacità di adattamento dell’azienda.

Ottimizzazione dei Costi

Il temporary management favorisce una riduzione dei costi nel processo di approvvigionamento, poiché un temporary manager esperto è in grado di identificare e implementare strategie di risparmio, sia operative che strategiche. Questa ottimizzazione consente di ottenere benefici concreti senza compromettere la qualità e l’efficacia del reparto acquisti.

Accesso a Competenze e Best Practice nel Settore degli Acquisti

Con il temporary management, le aziende accedono a competenze avanzate e a best practice che incrementano l’efficienza e l’innovazione del reparto acquisti. La presenza di un temporary manager esperto introduce know-how aggiornato e metodologie all’avanguardia, aiutando l’azienda a sviluppare un approccio più strategico e competitivo.

Opportunità di Temporary Management negli Acquisti

Il Temporary Management offre numerose opportunità per ottimizzare il settore acquisti, fornendo supporto strategico su misura. Le sue applicazioni principali consentono di sostenere strategie aziendali e di gestire progetti specifici, rispondendo in modo tempestivo e mirato alle esigenze del mercato e alle sfide operative.

Gestione delle Gare di Appalto e Negoziazioni Complesse

Un temporary manager esperto può facilitare la gestione di gare di appalto e negoziazioni complesse, portando competenze specifiche per affrontare processi critici e ottimizzare i termini contrattuali. Questa figura offre un contributo strategico per negoziare condizioni vantaggiose e rafforzare le relazioni con i fornitori, riducendo i rischi e i costi legati a tali operazioni.

Implementazione di Nuove Strategie di Procurement

L’introduzione di strategie di procurement innovative è uno dei vantaggi chiave del temporary management. Un temporary manager può guidare l’azienda nell’adozione di pratiche aggiornate, come l’analisi del Total Cost of Ownership (TCO) e la gestione strategica delle fonti di approvvigionamento, ottimizzando il processo di acquisto e incrementando la competitività aziendale.

Integrazione e Sviluppo della Supply Chain

Il temporary management facilita anche l’integrazione della supply chain, migliorando la gestione delle relazioni con i fornitori e creando una rete di approvvigionamento più flessibile e reattiva. Questa figura strategica permette all’azienda di implementare pratiche collaborative con i partner di fornitura, aumentando l’efficienza e riducendo i tempi di risposta alle variazioni di mercato.

 

temporary management facilita la collaborazione

 

Quando Scegliere un Temporary Manager per gli Acquisti

Affidarsi a un temporary manager per il reparto acquisti può essere decisivo in particolari situazioni aziendali. Questa soluzione risulta strategica in contesti di transizione o di cambiamento, in cui è necessario un supporto temporaneo per mantenere l’efficienza operativa e raggiungere obiettivi specifici.

Alcuni degli indicatori principali che suggeriscono la necessità di un temporary manager includono:

  • Ristrutturazioni aziendali che richiedono un approccio esperto e orientato alla continuità, per evitare disagi nelle operazioni di acquisto.
  • Crescita improvvisa della domanda, che può mettere sotto pressione il team acquisti. Un temporary manager permette di gestire efficacemente i picchi di attività.
  • Progetti di breve termine che necessitano di competenze specialistiche, come l’implementazione di nuove tecnologie o strategie di procurement innovative.

In questi contesti, il temporary management garantisce la presenza di figure professionali esperte, capaci di guidare il reparto acquisti con soluzioni mirate e di ridurre i rischi associati ai cambiamenti strutturali.

Temporary Management come Leva Strategica per il Reparto Acquisti

Il Temporary Management si conferma una leva strategica per ottimizzare il reparto acquisti, offrendo una soluzione mirata e flessibile per affrontare esigenze temporanee e situazioni di transizione. Dalla gestione delle gare di appalto all’implementazione di strategie di procurement innovative, il temporary management permette di rispondere prontamente alle sfide aziendali, garantendo al contempo l’efficienza operativa e la riduzione dei costi.

Affidarsi a professionisti temporanei qualificati consente di colmare le lacune in modo rapido e senza impatti strutturali, aumentando la capacità di adattamento e migliorando la competitività complessiva del reparto.

Contattaci per Ottimizzare i Tuoi Processi di Acquisto

Se vuoi migliorare l’efficienza del reparto acquisti e affrontare le sfide temporanee con un supporto strategico, Makeitalia è il partner ideale per le tue esigenze di Temporary Management, dalle figure più operative a quelle manageriali. Con la nostra esperienza nella gestione della Supply Chain e un approccio su misura, ti aiuteremo a identificare soluzioni efficaci e personalizzate per ottimizzare i tuoi processi di acquisto.

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Si avvia il quarto capitolo della Supply Chain Challenge: ne parla Fare News

Supply Chain Challenge di Makeitalia, torna il Campionato di Supply Chain

Si è recentemente conclusa la terza edizione della Supply Chain Challenge, con l’evento finale dello scorso 17 settembre che ha decretato il team vincitore al Modena Golf & Country Club in provincia di Modena. Makeitalia ora avvia il quarto capitolo. Riparte la fase di qualificazioni del Game.

La Supply Chain Challenge è un evento che nasce da un’idea di Makeitalia, azienda modenese che si occupa di Supply Chain Management (la gestione della catena di fornitura) da oltre 16 anni. Si tratta del Campionato Nazionale di Supply Chain che coinvolge differenti atenei italiani, in particolare i corsi di laurea magistrale in Ingegneria Gestionale. Obiettivi: individuare i Campioni Italiani di Supply Chain, diffondere la cultura del Supply Chain Management, far emergere i migliori talenti e creare nuove opportunità professionali.

Continua a leggere l’articolo, pubblicato su Fare News, cliccando qui!

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Makeitalia relatore al Webinar di Logistica Efficiente

Concentrati sul tuo core business, per tutto il resto c’è l’Outsourcing

Nella giornata di Giovedì 14 Novembre 2024, Makeitalia ha partecipato, in qualità di relatore, allo Smart Webinar online organizzato da Logistica Efficiente.

L’evento, dal titolo “L’outsourcing del magazzino e dei trasporti come leva di competitività 2024”, è stata un’occasione per approfondire la valenza strategica dell’attività di esternalizzazione, approfondendone i numerosi benefici: dall’annullamento dei lead time alla trasformazione dei costi, fino ad un incremento dei livelli di servizio.

Nel dettaglio, si è parlato di:

  • Perché fare Outsourcing nella Supply Chain
  • Benefici dell’Outsourcing e contesti di applicazione
  • Step per un’implementazione ottimale
  • Case Study implementati per alcuni nostri clienti

Ringraziamo tutti i partecipanti e Logistica Efficiente per l’organizzazione del webinar.

Makeitalia si occupa della Gestione della Supply Chain delle imprese, affiancando le aziende attraverso il servizio di Outsourcing.
Se desideri approfondire come possiamo supportarti nella gestione dei processi e/o dei materiali, contattaci per una consulenza dedicata.

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Supply Chain Challenge di Makeitalia, si avvia la quarta edizione

Torna ufficialmente il Campionato di Supply Chain tra le Università Italiane

In seguito all’annuncio del team vincitore della terza edizione della Supply Chain Challenge, avvenuto durante l’evento conclusivo dello scorso 17 Settembre 2024, presso il Modena Golf & Country Club, Makeitalia è pronta ad avviare la quarta edizione del Campionato di Supply Chain.

La Supply Chain Challenge è un evento che nasce da un’idea di Makeitalia, azienda modenese che si occupa di Supply Chain Management da oltre 16 anni. È il Campionato Nazionale di Supply Chain che coinvolge differenti Atenei Italiani, in particolare i corsi di Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale.

Un’iniziativa innovativa e meritocratica con l’obiettivo di dar voce ai migliori talenti, attraverso: pratica, confronto e formazione.

Uno strumento concreto sviluppato da Makeitalia, il Supply Chain Game, in grado di simulare e far ricoprire ai giocatori i principali ruoli aziendali che gestiscono una catena di fornitura, valutando successivamente le conseguenze e l’impatto che le loro decisioni hanno sulle performance aziendali. Una reale gestione della Supply Chain, dunque, intenta ad offrire a futuri professionisti la possibilità di mettere alla prova le proprie conoscenze e competenze, grazie all’esperienza diretta.

Si avvia, così, il quarto Campionato della Supply Chain Challenge. La fase di qualificazioni si terrà da Novembre 2024 a Giugno 2025. La quarta edizione vede confermata la partecipazione dei seguenti Atenei: l’Università degli Studi di Parma, le Università di Napoli Federico II e Parthenope, le Università degli Studi di Firenze, Cassino e Lazio Meridionale, la Sapienza Università di Roma, le Università di Roma Tor Vergata, Bergamo, Padova, Calabria-Cosenza, Palermo, Siena, Pisa, Brescia, Bologna, Trento, Modena e Reggio Emilia, oltre ai Politecnici di Milano, Torino, Bari e Marche.

Un nuovo ingresso si è aggiunto alla corsa alle Finals 2025 di questa nuova edizione: l’Università degli Studi di Udine.

Al momento, oltre 1.300 studenti partecipanti. L’intera penisola italiana è coinvolta.

La fase finale, che si terrà a Settembre 2025, decreterà il team vincitore della quarta edizione della Supply Chain Challenge.

Palla al centro, inizia il Campionato 2025!

 

 

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Risk Management: come gestire il rischio nella Supply Chain

Il Risk Management, o gestione del rischio, è uno dei tasselli fondamentali per le aziende che operano in network altamente complessi. Dietro ad un network complesso si nasconde, infatti, una Supply Chain altrettanto articolata. Prodotti tangibili, dati, informazioni o servizi offerti sono i principali protagonisti all’interno della Gestione del Rischio. L’identificazione, valutazione e mitigazione dei rischi, nell’ambito del Supply Chain Management, risulta fondamentale per garantire la continuità operativa e la resilienza dell’intera catena di approvvigionamento.

Importanza della Gestione del Rischio nella Supply Chain

La gestione del rischio nella Supply Chain risulta essere un elemento chiave per la sostenibilità di lungo periodo dell’azienda e per la sua competitività sul mercato. In un contesto altamente globalizzato ed interconnesso, numerosi sono i rischi che possono inficiare negativamente sulle performance aziendali. Diventa indispensabile, infatti, entrare nella logica che eventi catalogati come “straordinari” siano invece “ordinari”. L’unica caratteristica che contraddistingue un evento considerato “ordinario” da uno che lo è effettivamente è il “quando”. Il primo non è, purtroppo, un evento pianificabile. È necessario, quindi, prepararsi al fine di:

  • mantenere la continuità operativa. L’obiettivo è quello di ridurre le interruzioni operative e garantire la continuità delle attività aziendali. La capacità di identificare e mitigare i rischi permette di evitare interruzioni nei processi produttivi e logistici. Ad esempio, anticipare possibili interruzioni nella fornitura di materiali critici consente di adottare misure preventive, come l’attivazione di forniture in dual source, evitando quindi fermi produttivi.
  • Ridurre i costi. Prevenire perdite finanziarie derivanti da interruzioni della fornitura, danni ai beni o altri eventi avversi. La gestione del rischio aiuta a minimizzare i costi associati a ritardi, danni e inefficienze. Ad esempio, una gestione proattiva dei rischi potrebbe incrementare in modo esiguo l’entità dei costi legati alla prevenzione, ma abbattere in modo significativo costi quali multe per mancata consegna, penali contrattuali e spese di gestione delle emergenze.
  • Conservare la reputazione aziendale. Mantenere, dunque, la fiducia dei clienti e proteggere la reputazione dell’azienda. La gestione del rischio contribuisce a costruire e mantenere una solida reputazione sul mercato. Una gestione efficiente dei rischi si traduce, per un cliente, in maggiore affidabilità e sicurezza verso il proprio fornitore. Un esempio può essere la gestione trasparente delle crisi, che rafforza la fiducia dei clienti e protegge l’immagine dell’azienda.
  • Mantenere un vantaggio competitivo. Le aziende che gestiscono efficacemente i rischi possono rispondere più rapidamente e in modo più efficiente alle crisi, ottenendo un vantaggio competitivo. Il veloce adattamento ai cambiamenti di mercato e il superamento di sfide e minacce può, infatti, offrire un vantaggio competitivo, rispetto ai concorrenti. Ad esempio, durante un periodo storico caratterizzato da conflitti in determinate parti del mondo, un’azienda che ha investito in modo importante nella gestione del rischio, attivando fornitori di backup, può riorganizzare velocemente la propria Supply Chain, al fine di continuare a soddisfare i propri clienti, a differenza di altri player che sicuramente subirebbero ritardi e interruzioni.

 

gestire il rischio nella supply chain

 

Fasi del processo di Risk Management

Le fasi principali all’interno del processo di gestione del rischio nella Supply Chain sono:

  • L’identificazione dei rischi. Data l’alta variabilità e numerosità delle “minacce” interne ed esterne ad un’azienda, risulta necessario identificare tutte i possibili rischi che possono intaccare la catena di fornitura. In una prima fase si dimostra sicuramente utile identificare le diverse fonti, quali disastri naturali, problemi con i fornitori, sfide logistiche, fattori geopolitici e minacce alla sicurezza informatica. Ognuno di questi cluster dovrà, poi, essere dettagliato in funzione della supply chain oggetto di analisi.
  • La valutazione e l’analisi dei rischi. Una volta identificati i rischi, è necessario individuarne la probabilità e la magnitudo potenziale. Data l’elevata numerosità di possibili rischi, questo risulta un passaggio fondamentale per la loro prioritizzazione. Capire quali sono quelli che potrebbero generare le conseguenze più gravi e quelli invece a minor impatto è importante per comprendere dove focalizzarsi. A tale scopo esistono diversi strumenti che possono dare un supporto, uno di questi è sicuramente l’analisi FMEA (Failure Mode and Effects Analysis).
  • La pianificazione delle risposte ai rischi. Questa fase prevede lo sviluppo di strategie e piani per mitigare i rischi identificati. In funzione del rischio in analisi, numerose possono essere le azioni preventive da intraprendere. Alcuni esempi sono l’assicurazione contro i rischi, la creazione di piani di contingenza, la diversificazione dei fornitori, l’implementazione di misure di sicurezza informatiche avanzate e la decentralizzazione della produzione.
  • Il monitoraggio e la revisione dei rischi. Essendo il contesto della Supply Chain molto dinamico, i rischi che la caratterizzano sono soggetti anch’essi a forti variazioni nel tempo. Diventa cruciale, quindi, considerare il Risk Management come un’attività non statica, ma dinamica. Il continuo monitoraggio e aggiornamento dei piani di gestione del rischio in base a nuovi dati e dinamiche è, infatti, il cuore di questa ultima fase.

Tipologie di rischi nella Supply Chain

All’interno della prima fase del processo di gestione del rischio si è parlato di identificazione dei rischi e delle possibili fonti. Si analizzano, invece, in questo paragrafo le principali tipologie di rischio.

Rischi della domanda

Le fluttuazioni del mercato si possono tradurre in volatilità della domanda, perdita di clienti chiave e cicli di vita brevi dei prodotti. Questi rischi, oltre ad avere impatti diretti sul fatturato, hanno impatti indiretti sulla gestione dei costi. Basti pensare agli eccessi di scorta realizzati a causa di una previsione sbagliata o agli stock out generati dai magazzini per alimentare le linee di produzione, con conseguenti fermi produttivi.

Rischi di approvvigionamento

Dipendenza da fornitori chiave, qualità e gestione dei fornitori, consolidamento dei mercati di approvvigionamento. In questo ambito può risultare molto utile lo strumento noto come “Matrice di Kraljic”. L’individuazione delle classi merceologiche strategiche è fondamentale per capire su quali fornitori è necessario sviluppare partnership, piuttosto che diversificare i volumi.

Rischi di processo

Variabilità delle rese di produzione, tempi di set-up lunghi, affidabilità delle attrezzature. Alcune declinazioni di questi rischi le troviamo tra la scarsa qualità delle materie prime, la generazione di colli di bottiglia in impianti di produzione in linea e guasti su macchinari affrontati solamente a rottura, piuttosto che affrontati in maniera predittiva.

Rischi di controllo

La mancanza di visibilità lungo la catena di fornitura può trasformarsi in decisioni prese troppo superficialmente, generando, appunto, problemi apparentemente non previsti. La massima espressione di questo concetto la si ritrova nella conoscenza della propria catena di subfornitura. La conoscenza dei Tier 2 e Tier 3 è, infatti, una pratica sempre più diffusa, al fine di essere sicuri dell’output prodotto dai propri fornitori diretti.

Rischi ambientali

Disastri naturali, terrorismo, cambiamenti normativi, scioperi. In questo ambito si trovano solitamente i piani di disaster recovery, sicuramente impattanti da tutti i punti di vista, ma a volte cruciali al verificarsi di eventi che possono compromettere, in tutto o in parte, il network produttivo e di fornitura.

 

risk management processi supply chain

 

Attività coinvolte nella gestione del rischio

Al fine di mettere in atto un’efficace gestione del rischio, risulta necessario implementare una serie di attività specifiche. Ognuna di queste si può innestare in una o più delle fasi del Risk Management elencate nel paragrafo precedente. Quali sono le attività principali coinvolte nella gestione del rischio della Supply Chain?

Raccolta e Analisi dei dati

Raccogliere dati pertinenti sui rischi potenziali e utilizzare strumenti analitici per valutare tali rischi. Basare l’identificazione del rischio su dati oggettivi e quantitativi permette sicuramente di basare le decisioni future su fatti concreti, piuttosto che su ipotesi soggettive. Le fonti di raccolta dati sono innumerevoli e, chiaramente, di tipo diverso in funzione del settore di riferimento. Alcuni esempi ne sono i report di settore – statali o privati –, le banche dati sui mercati globali, i fornitori e i dati storici interni all’azienda. Una volta raccolti, questi dati devono essere manipolati e analizzati; la massima espressione di questa attività consiste nelle analisi predittive. Studiare dati storici, al fine di individuare tendenze e modelli futuri, può essere fondamentale nell’identificazione di potenziali rischi a venire.

Implementazione di soluzioni tecnologiche

L’utilizzo di tecnologie avanzate, come l’Intelligenza Artificiale (IA) e l’Internet of Things (IoT), possono essere usate per migliorare la visibilità e la tracciabilità lungo la catena di fornitura. L’analisi di grandi volumi di dati attraverso l’IA, e il combinato utilizzo dell’IoT per il monitoraggio in tempo reale dello stato dei materiali e delle attrezzature, nonostante investimenti iniziali significativi, sviluppano benefici importanti a lungo termine, sia in termini di riduzione del rischio che di miglioramento dell’efficienza operativa.

Collaborazione con i partner della Supply Chain

Lavorare a stretto contatto con fornitori, distributori e altri stakeholder per gestire i rischi in modo collaborativo. Essendo la Supply Chain un sistema complesso e interconnesso, è fondamentale che tutti gli attori siano coinvolti e collaborino per identificare e gestire i rischi in modo congiunto. Esempi di collaborazione in tal senso possono essere lo sviluppo di piani di emergenza comuni, la condivisione di informazioni e l’allineamento sulle strategie di mitigazione dei rischi.

Formazione e Sensibilizzazione

Educare il personale aziendale sull’importanza del Risk Management e sulle pratiche migliori da seguire. Le tecnologie e i processi, infatti, se non supportati adeguatamente dalle persone coinvolte nell’organizzazione, non sono sufficienti ad una gestione del rischio efficace a 360°. La formazione continua al dipendente, dall’impiegato al dirigente, su come identificare i rischi e reagire ad essi, è di fondamentale importanza, affinché tutti siano consapevoli delle potenziali minacce e sulle modalità di risposta ad esse.

Risk Management e Resilienza nella Supply Chain

La gestione del rischio all’interno della Supply Chain rappresenta un pilastro fondamentale per garantire il successo e la sostenibilità delle imprese moderne. Adottare un approccio sistematico e proattivo alla gestione dei rischi permette alle aziende non solo di proteggere le proprie operazioni, ma anche di cogliere opportunità per ottimizzare l’efficienza e acquisire un vantaggio competitivo. Elementi essenziali per costruire una Supply Chain resiliente e capace di affrontare le sfide includono l’adozione di tecnologie avanzate, la stretta collaborazione con i partner lungo la catena e la promozione di una cultura aziendale incentrata sulla gestione del rischio. Questi fattori combinati consentono alle aziende di navigare con successo in un contesto globale sempre più complesso e incerto.

Risk Management nella Supply Chain, contattaci per una soluzione su misura

In Makeitalia, sappiamo quanto sia essenziale una gestione del rischio efficace per garantire la resilienza e la continuità della tua Supply Chain. Grazie alla nostra esperienza e alle metodologie avanzate, possiamo supportare la tua azienda nell’identificazione, valutazione e mitigazione dei rischi, sviluppando strategie di Supply Chain Risk Management su misura per le tue esigenze. Se desideri approfondire come proteggere e rafforzare la tua Supply Chain, contattaci per una consulenza dedicata e scopri come possiamo contribuire al tuo successo aziendale.

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